La farina scarseggia sugli scaffali dei supermercati e il lievito, sia quello di birra che quello per dolci, è ormai introvabile da giorni, sembra che tutti si siano messi a far pane e torte venti quattro ore su ventiquattro. Sarà, ma io avevo voglia lo stesso di preparare un buon dolce, di quelli semplici, casalinghi, genuini. Mi è venuta, allora, in soccorso la torta di riso, di cui, ho scoperto, esistono diverse versioni. Quella che vi propongo oggi è anche chiamata Torta degli Addobbi ed è tipica della zona di Bologna. Qui si celebrava, infatti, in Maggio, la Festa degli Addobbi, appunto, durante la quale venivano appesi drappi e corone d’alloro alle finestre. Per la ricorrenza, le donne preparavano questo antico dolce, naturalmente senza glutine, del quale si ha notizia già a partire dal XV secolo. La ricetta l’ho presa da qui, apportando pochissime modifiche, per andare incontro ai gusti e alle esigenze della mia famiglia.
Ingredienti:
180 g di riso (io Roma Il Buon Riso)
mezzo litro di latte
mezzo litro di acqua
3 uova
120 g di zucchero
50 g di mandorle pelate
3 mandorle amare
30 g di cedro candito
30 g di burro
scorza di un limone
un pizzico di sale
Preparazione:
- Porta acqua e latte a bollore con 100 grammi di zucchero e la scorza di limone.
- Versa anche il riso in pentola e fai sobbollire finché il liquido è stato completamente assorbito, ci vorranno indicativamente 25 – 30 minuti.
- Spegni il fuoco, aggiungi il burro e fai raffreddare molto bene, per diverse ore.
- Trita le mandorle fini, insieme ai restanti 20 grammi di zucchero, in questo modo non rilasceranno olio.
- Una volta ben freddo il riso, aggiungi le uova frullate, le mandorle tritate e i canditi di cedro a cubetti.
- Versa il composto in una tortiera imburrata e infarinata e cuoci in forno a 170° per 40 minuti, tenendo presente che ogni forno è diverso dall’altro e il tempo di cottura è soltanto indicativo.
- Fai raffreddare completamente e riposare la torta almeno una notte prima di consumarla.
La ricetta la vorrebbe spennellata con liquore alla mandorla amara una volta cotta, ma io ho preferito evitare, perché volevo potesse mangiarla tranquillamente anche mia figlia. Per rendere un po’ più marcato il sapore di mandorla, ho inserito semplicemente tre mandorle amare, come suggerisce anche niente meno che l’Artusi. Se voi non avete bambini in giro, però, spennellate pure allegramente.
Questa torta di riso dolce, come avete visto, è banale nell’esecuzione e veramente deliziosa nel sapore, ha tutto il gusto semplice delle cose di una volta. Se, come me, non siete tipi da dolci sfarzosi e pieni di fronzoli, ma badate più alla sostanza (non solo a tavola, magari), la torta di riso è una buona candidata anche per finire il pranzo di Pasqua in famiglia. Poiché, inoltre, col riposo diventa ancora più buona, è assolutamente perfetta per essere preparata in anticipo.
Come sempre, sarei lieta di leggere i vostri commenti, le vostre opinioni, i dubbi, le critiche, le domande, i suggerimenti e tutto quello che vi va di condividere.