il casatiello

Casatiello

Il casatiello non fa parte della mia tradizione culinaria, io sono nata in Piemonte da madre di origine veneta e padre di origine calabrese, ma il papi qui è di Salerno e quindi ogni tanto mi piace avventurarmi, in punta di piedi, nella ricchissima tradizione campana. Questo per dire ai Campani, che eventualmente leggessero questo articolo, che il mio casatiello è senza pretese, facilmente ci troverete errori e imprecisioni, ma non vi offendete, per carità. Non è neanche venuto proprio bello bello, perché le crocette di impasto sulle uova, due su quattro, sono scivolate giù mentre cuoceva, perciò questo casatiello napoletano è tutto fuorché perfetto, ma ho deciso di pubblicarlo lo stesso per due ragioni: la prima – che ve lo dico a fare? – è che era proprio buonissimo e la seconda è che quelle uova lì sopra, anche senza crocetta, sono il simbolo della Pasqua, della rinascita, e penso che noi tutti oggi, Cristiani e non, abbiamo profondamente bisogno di credere che una rinascita sia possibile, quest’anno più che mai. Ma bando alla filosofia, veniamo alle cose serie.

 

il casatielloIngredienti per uno stampo di 25 cm di diametro:

Per l’impasto:

350 g di farina Manitoba

85 g di li.co.li. attivo

110 ml di acqua

110 ml di latte

70 g di strutto

8 g di sale

un cucchiaino raso di zucchero

pepe nero macinato

Per la farcitura:

150 g di provola

70 g di salame Napoli

70 g di pancetta (o prosciutto o mortadella o quello che preferite)

35 g di parmigiano grattugiato

35 g di pecorino grattugiato

pepe nero macinato

4 uova intere + uno per pennellare

Preparazione:

  • Metti nella ciotola della planetaria tutto il latte e buona parte dell’acqua, tienine da parte solo 20 o 30 ml, e scioglici il cucchiaino di zucchero.
  • Aggiungi il lievito madre in coltura liquida, che avrai rinfrescato almeno due volte prima dell’uso.
  • Ora inserisci la farina e impasta con il gancio a foglia.
  • Metti anche il sale con l’acqua che avevi lasciato da parte e impasta ancora.
  • A questo punto, aggiungi il pepe e lo strutto freddo di frigo, in tre o quattro volte.
  • Quando lo strutto è incorporato, metti il gancio a uncino e fai impastare, prima a velocità bassa e poi via via più sostenuta, finché l’impasto risulta ben omogeneo.
  • Lascialo riposare nella ciotola della planetaria coperto con un canovaccio per mezz’ora.
  • Poi ribaltalo sul piano di lavoro, fai un giro di pieghe a tre e dai forma tonda.
  • Metti a lievitare fino al raddoppio dentro una ciotola leggermente unta. Se, per questioni di gestione del tempo, vuoi usare il frigo, lascialo a temperatura ambiente almeno per due ore e poi mettilo in frigo, quando lo estrarrai lascialo acclimatare e attendi il raddoppio. (Io ho scelto di farlo lievitare a temperatura ambiente e ha impiegato ben otto ore per raddoppiare, quindi, avendo impastato il pomeriggio, mi sono trovata a formarlo e farcirlo dopo mezzanotte… Ma ne è valsa la pena).
  • Ora stendilo delicatamente con il mattarello o con le mani a formare un rettangolo.
  • Distribuisci sopra i salumi e la provola a cubetti, i formaggi grattugiati e un po’ di pepe nero macinato al momento.
  • Ricorda di tenere da parte un po’ di impasto, che ti servirà per formare le striscioline da incrociare sulla uova.
  • Arrotola il casatiello dal lato largo e adagialo nello stampo a ciambella, che avrai unto con lo strutto.
  • Sciacqua bene le uova e appoggiale sulla superficie del casatiello, poi, con l’impasto tenuto da parte, forma dei cordoncini e  incrociali sulle uova stesse.
  • Metti di nuovo a lievitare fino al raddoppio o poco meno, il mio ha impiegato altre 7 ore a temperatura ambiente. Se vuoi usare il frigo, stesso discorso di prima: fai partire la lievitazione poi mettilo dentro.
  • Scalda il forno a 180°, pennella delicatamente la superficie del casatiello con l’uovo e cuocilo per 50 minuti, tenendo presente che ogni forno è diverso dall’altro e il tempo di cottura è soltanto indicativo.

 

il casatiello napoletano

 

la fetta del casatiello con lievito madre

Noi l’abbiamo mangiato caldo, anzi tiepido, ed è sparito alla velocità della luce, molto più in fretta di quanto immaginavo, a dispetto della digeribilità non proprio esemplare diciamo, ecco, per usare un eufemismo.

 

l'interno riccamente farcito del casatiello

 

E così ho pensato di proporre questo rustico tipico per la bella rubrica Il Granaio alla quale ho il piacere e l’onore di partecipare ogni primo e terzo giovedì del mese e che vi consiglio spassionatamente di seguire su Facebook, cliccando sull’immagine qui sotto, e/o su Instagram (qui: @ilgranaioteam) per non perdere gli ottimi lievitati, dolci e salati, le torte da credenza e le torte salate. Sotto trovate anche i link a tutte le ricette del paniere di oggi, c’è da farsi venire l’acquolina.

da Carla: torta ai pomodori secchi

da Natalia: Colomba ai mandarini cinesi sciroppati a lievitazione naturale

da Sabrina: Piccillaro lucano

da Simona: Colomba Rinaldini (arancia e cioccolato fondente mia variante)

 

 

5 commenti

  1. Non poteva proprio mancare nel nostro virtuale negozio di prodotti da forno il tuo casatiello, che Pasqua sarebbe stata. Bello e buono ci scalda il cuore mentre ce ne stiamo in casa. Un bacio grande e tantissimi auguri 🙂

  2. Bah se si offendono pazienza senti… bisogna anche avere l’intelligenza di capire che il nostro lavoro è un tributo e dedica a tutto ciò che di bello e buono offre la nostra penisola e poi guarda.. senza falsa modestia, a volte ho mangiato delle pastiere fatte da napoletane doc che facevano …bleah. Come dire che tutti i piemontesi sono bravissimi a fare la bagna cauda, non è così; o si è bravi in cucina o non lo si è. Punto. E tu sei bravissima per me il tuo casatiello è meraviglioso e vorrei tanto poterne gustare un pezzettino con te sedute su una panchina con le rughe al sole. Complimenti cara amica

  3. Avevo un fidanzatino di origine campane, e sua mamma lo preparava sempre per la Pasqua. Conosce perfettamente la bontà di questo pane ricco, e devo dire che la tua presentazione ne esalta le qualità.
    Favoloso!
    Un abbraccio grande

  4. Io sono campana e ti faccio i miei complimenti, ti è venuto proprio bene. E’ una delle ricette della tradizione pasquale che più adoro fare. In genere lo preparo quando vado dai miei ma vista la situazione (purtroppo non ci vedremo per le festività) penso che per quest’anno passerò, ma lo preparerò sicuramente più in là. Baci cara e ancora complimenti.

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