Dice: “ma è il brasato che è di Natale? O la birra?”. Tutti e due, in realtà, perché il brasato, con la sua cottura lunga, non è un piatto che si prepara normalmente tutti i giorni, viene solitamente riservato alle occasioni speciali, ma anche la birra che ho utilizzato per marinarlo e per cuocerlo è una birra speziata, di Natale, appunto. Se non avete a disposizione una birra di questo genere, potete tranquillamente aggiungere alla marinata le spezie che preferite, chiodi di garofano, bacche di ginepro o una stecca di cannella, ad esempio, senza eccedere nella quantità, e il brasato sarà comunque ottimo. Inizialmente ho titubato un po’ prima di decidere di sostituire il classico vino rosso con la birra, ma alla fine non me ne sono pentita nemmeno un po’, anzi ho trovato questo brasato davvero ottimo, pur non essendo un’amante della carne in generale, e devo dire che anche il papi e la principessa hanno molto apprezzato.
Ingredienti per 3 – 4 persone:
800 g di campanello di manzo
una bottiglia di birra da 66 cl (io Nives Gilac)
una cipolla
3 carote
2 gambi di sedano
3 rametti di rosmarino
un filo d’olio extravergine
sale
Preparazione:
- La sera prima di cucinare il tuo brasato, mettilo in una terrina capiente, irroralo con metà della birra, in modo che sia coperto a filo e unisci anche un pezzetto di cipolla, una carota, mezzo gambo di sedano e un rametto di rosmarino.
- Copri e lascia la carne in frigorifero fino al giorno successivo.
- Sollevala dalla marinata, asciugala bene con della carta assorbente e filtra la marinata stessa. (Io ho scelto di utilizzare altre verdure per il soffritto , ma, se vuoi, puoi utilizzare anche quelle che hai usato per la marinata).
- Trita grossolanamente le due carote, il sedano e la cipolla rimasti.
- Lega la carne con dello spago da cucina insieme a un rametto di rosmarino e falla rosolare con un filo d’olio extravergine, a fuoco vivace, da tutte le parti, in modo che inizi a prendere colore.
- Toglila dalla pentola e, nello stesso olio, fai insaporire le verdure.
- Ora rimetti anche il manzo nella pentola e irroralo con la birra usata per la marinatura. Aggiungine altra se necessario: deve arrivare circa ai tre quarti dell’altezza della carne.
- Appena vedi che inizia a bollire, abbassa il fuoco al minimo e copri la pentola con il coperchio.
- Fai cuocere per due ore, girando la carne due o tre volte. Ogni tanto controlla che il fondo non si asciughi troppo.
- Una volta cotto, fai riposare un po’ il brasato, una decina di minuti, in modo che sia più agevole tagliarlo.
- Porta il brasato su un tagliere e affettalo con un coltello ben affilato.
- A questo punto puoi decidere se frullare il sughetto con le verdure in modo da avere una salsa liscia oppure lasciare i pezzi di verdura a vista. Io preferisco la seconda ipotesi, ma è solo una questione di gusti.
- Servi il brasato alla birra a fette, irrorandole abbondantemente con il loro sugo.
Per quanto riguarda la scelta del taglio di carne, io mi sono affidata al macellaio, che mi ha consigliato molto bene, perché questo campanello, che onestamente non avevo mai sentito nominare prima, alla fine è risultato davvero morbidissimo pur non essendo molto grasso. A casa mia, però, il brasato si è sempre fatto con l’arrosto della vena, un altro taglio non pregiatissimo, quindi non eccessivamente costoso, che si presta bene a questo genere di preparazioni. L’importante è che non sia troppo magro, altrimenti il brasato rischia di essere stopposo. Servitelo con bel purè vellutato e sentirete che bontà che si scioglie in bocca, talmente buono e sontuoso da non sfigurare certamente sulla tavola del pranzo di Natale. Questa è di certo l’ultima ricetta che riesco a inserire prima della festa, che vi auguro di trascorrere in armonia e serenità con le persone che amate.
Come sempre, sarei lieta di leggere i vostri commenti, le vostre opinioni, i dubbi, le critiche, le domande, i suggerimenti e tutto quello che vi va di condividere.
Sono sicura che sulla tavola delle feste faccia proprio la sua bella figura!
Buon Natale cara e a presto <3