Mia figlia Valentina, cinque anni a Gennaio, ha preso la passione per Caparezza, complici Youtube e il suo papà, ed è veramente spassoso vedere e sentire una scricciola biondissima girare per casa cantando “devi fare ciò che ti fa stare bene”, con piglio rap e annessi gesti e urletti. E’ una vera ganza! Celebrazione dell’infante a parte, a forza di sentirlo me lo sono chiesto anch’io: ma io faccio quello che mi fa stare bene? Come immagino sia per molti (quasi tutti?), la risposta è “ni”. Non voglio tediarvi troppo con elucubrazioni eccessive, ma una cosa è certa, ho capito troppo tardi che il detto “prima il dovere e poi il piacere” è, con ogni probabilità, una fregatura bella e buona. Io l’ho sempre preso molto, troppo, sul serio, senza mai comprendere che quel detto è fatto apposta per essere disatteso, forse è proprio una di quelle regole formulate per essere infrante, perché la vita è troppo breve per non cogliere ogni singola e microscopica occasione per fare quello che ci piace, che ci fa stare bene, appunto. Purtroppo inizio a capirlo solo ora e temo mi ci vorranno altri anni per farne un modus vivendi, ammesso che ci riesca. Una delle cose che mi fanno stare bene è cucinare e un’altra è scrivere il blog e ne sono stata lontana anche troppo, quindi ecco una nuova ricetta, una delle mie preferite, quelle antispreco, che mi danno sempre tanta soddisfazione. Non solo ho limitato gli scarti, ma ho anche mangiato sano e bene. Serve altro?
Ho preparato questo pesto solo con le parti del finocchio che siamo abituati a considerare scarti e che, come spesso accade, invece sono non solo tranquillamente utilizzabili, ma anche stracariche di sapore.
Ingredienti:
gli scarti di un grosso finocchio (le foglie esterne, i gambi e la barba)
5 noci
25 gr di parmigiano grattugiato
due cucchiai di olio extravergine di oliva
un pizzico di pepe nero (se piace)
un pizzico di sale
Preparazione:
- Ho pulito gli scarti del finocchio, togliendo i fili della foglia esterna e dei gambi, col coltello, come si fa col sedano. Li ho lavati bene e li ho lessati in acqua leggermente salata, finché sono diventati morbidi, mi ci sono voluti circa dieci minuti.
- Ho lavato anche la barba e l’ho tenuta da parte. Come si vede nella foto qui sotto, lo scarto definitivo si è ridotto a quasi nulla.
- Ho lasciato raffreddare il finocchio e l’ho messo nel mixer insieme ai gherigli di cinque noci, il parmigiano grattugiato, la barba verde cruda, due cucchiai di olio extravergine e un pizzico di pepe nero. Ho frullato fino a ottenere un composto omogeneo. Ecco fatto.
Il pesto è semplice e veloce da fare, ovviamente molto economico, ha un sapore delicato, è perfetto sia spalmato sul pane che come condimento per la pasta e, tutto sommato, è anche abbastanza leggero, dato che la cremosità è data dal finocchio piuttosto che da grandi quantità di olio. Certo, ci sono noci e parmigiano, che proprio senza grassi non sono, ma, se si considera che, con le quantità indicate, si condiscono in modo soddisfacente fino a quattro bei piatti di pasta, mi pare si possa considerare un intingolo non eccessivo.
E voi ne avete di idee da suggerirmi per riciclare i cosiddetti scarti in cucina? Mi farebbe davvero tanto piacere leggere i vostri suggerimenti e i vostri consigli.
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Ma che particolare questo pesto! Lo devo assolutamente provare. Un bacio
Grazie mille, Laura! A presto.
Un pesto originale e sfizioso, segno la ricetta. Baci
Grazie, Fabiola, buona giornata!
Questa ricettina è perfetta per le prossime feste in arrivò, grazie
Grazie a te, Anna, ma sai che non avevo fatto ancora mente locale che le feste sono dietro l’angolo? La cosa, in effetti, un po’ mi inquieta 😶😁
Interessante! Lo annoto fra le ricette da provare! 😉 Abbiamo gli stessi gusti e i cuccioli più o meno coetanei! 😉
Infatti anche a me ispirano un sacco le tue ricette! Però mi sa che tu sei un bel po’ più giovane!
Mah, ho dei dubbi cara! Io sono della classe del 76!
Allora sei comunque più giovane, ma non tanto quanto credevo, io sono del ’75. Porca paletta, però, come te li porti bene!