Avevo le foto di questo pane pronte già da un po’ sulla macchina, ma non ero convinta di volerlo pubblicare, perché questa è una specie di non-ricetta, è solo una delle decine di pani che ho preparato per finire i pacchetti di farina aperti in dispensa, poi, però, mi sono detta che in fondo il pane “svuotasacchetti” è uno di quelli che preparo più spesso, quello che non importa come viene fuori, ma qui a casa piace molto e finisce sempre in fretta e allora perché no? Poi ognuno è libero di metterci le farine che ha, che vuole, che deve finire, e adeguare l’idratazione di conseguenza. Inoltre, questo è il primo pane che mi è riuscito decente con la cottura su refrattaria, che, per me, è un attrezzo di utilizzo molto recente, mi sono finalmente decisa a comprarla solo poco tempo fa e devo dire che il pane è riuscito un po’ più leggero e con una bella crosta croccante. Anche sullo sviluppo in cottura forse ho riscontrato un piccolo miglioramento. Insomma, certamente la pietra refrattaria non è indispensabile per cuocere il pane in casa, ma un po’ aiuta.
Ingredienti:
230 g di farina 0
170 g di semola rimacinata di grano duro
100 g di farina integrale
330 g di acqua
100 g di li.co.li. attivo
un cucchiaino di sale
un cucchiaino di malto
Preparazione:
- Sciogli il malto nei tre quarti dell’acqua prevista, poi unisci anche il lievito madre in coltura liquida e fallo schiumare utilizzando una frusta a mano.
- Aggiungi la farina, alternandola all’acqua rimasta, continuando a impastare, a mano o con la planetaria.
- Insieme all’ultimo goccio d’acqua, metti anche il sale e impasta ancora fino a che ottieni un impasto omogeneo. Il pane non ha un’idratazione molto alta, quindi si lavora molto facilmente, ma, se è necessario, fai due o tre giri di pieghe in ciotola, intervallandoli anche solo di pochi minuti.
- Poi ribalta l’impasto sul piano di lavoro e fai tre giri di pieghe a tre, a distanza di mezz’ora l’una dall’altra.
- Dopo l’ultima piega, dai forma tonda al panetto e mettilo in una ciotola a lievitare, per un’ora a temperatura ambiente e poi nella parte bassa del frigo per 18 – 24 ore.
- Il giorno dopo, estrai l’impasto dal frigo e lascialo acclimatare almeno per un’ora.
- Ora ripeti le pieghe a libro, fanne due a distanza di un quarto d’ora.
- Forma la pagnotta piegando gli angoli dell’impasto verso il centro, poi capovolgendolo e pirlandolo sul tavolo.
- Metti la pagnotta a testa in giù, con la chiusura verso l’alto, a lievitare fino a che il volume non è visibilmente aumentato (io ho impiegato due ore e mezza) in una ciotola con dentro uno strofinaccio cosparso abbondantemente di semola.
- Scalda molto bene il forno al massimo per 40 minuti con dentro la pietra refrattaria e un pentolino con dell’acqua, per creare vapore.
- Capovolgi la pagnotta su un tagliere infarinato e poi falla scivolare delicatamente, ma con decisione, sulla pietra refrattaria.
- Cuoci il pane al massimo per cinque minuti, a 220° per 10 minuti, a 200° per 20 minuti, a 180° per 15 minuti e poi per altri 10 minuti a 180°, senza pentolino d’acqua e con lo sportello del forno aperto a spiffero.
- Spegni il forno e lascia intiepidire il pane dentro per una ventina di minuti.
- Poi toglilo e lascialo raffreddare completamente su una griglia.
L’altra novità (che è una novità solo più per me ormai) è che ho impastato questo pane, per la prima volta, con la mia nuova planetaria anziché a mano. Ho ceduto alla tentazione e ne ho comprata una di quelle senza pretese, ma, come dicevo, questo pane ha un’idratazione abbastanza bassa, perciò è molto facile da gestire anche a mano.
Come sempre, non è certamente un pane perfetto né esageratamente bucoso, come ormai se ne vedono girare molti in rete (e che io, per inciso, non amo troppo), ma è un pane che definirei onesto, profumato e adeguatamente consistente, di quelli che si fanno mangiare senza troppi complimenti.
Il pane svuota-sacchetti, o svuota-dispensa, o semplicemente con farine miste, se preferite, è la mia proposta per il secondo appuntamento di Gennaio con la rubrica Il Granaio, per la quale sei blogger sfornano, due volte al mese, ottimi lievitati, dolci e salati, torte salate e torte da credenza. Cliccando sulla foto qui sotto, sarete indirizzati direttamente alla pagina Facebook e, se volete, ci trovate anche su Instagram, cercando @ilgranaioteam. Sotto l’immagine potete, invece, rifarvi le papille con i link a tutte le ricette di oggi.
da Carla: focaccia con carciofi e crescenza
da Monica: Pane ai cereali
da Natalia: Croissant sfogliati con farina di avena
da Sabrina: Sigari (biscotti salati di miglio e mandorle)
da Simona: Pane di semola e grano saraceno
Ma come onesto? Sarà che con gli impasti da pane non ho dimestichezza, ma mi sembra perfetto. Vorrei essere capace di preparare un pane così, per me decisamente meglio le focacce! Bacioni Zeudi e brava brava brava 🙂
Grazie Carla… E io vorrei essere capace di fare focacce golose come le tue!
Non hai niente di cui lamentarti e favoloso mi piacerebbe molto impastare una volta con te che dici ci troviamo? Baci
Ma magariiiiiiiiiii, cercherei di carpire il tuo immenso savoir faire… Dai, ma facciamolo sul serio!
Ma è bellissimo!!! Non capisco perché non volevi pubblicarlo. Anche io stavo pensando di comprare la pietra refrattaria. Così mi metti togli ogni dubbio, la devo prendere! Baci
Grazie Natalia, sì un po’ di differenza la fa, anche se non stravolge proprio le cose 😉
Meno male che lo hai pubblicato! E’ favoloso, fragrante ed invitante ^_^
Buon fine settimana
Grazie Daniela, troppo gentile 🙂
Ottimo il pane fatto in casa e che profumino inebriante quando cuoce!!!!
Davvero, è uno degli odori più buoni che esistano!
Io non so panificare ma sarebbe sprecato. Siamo solo in due e mangiamo pochissimo pane forse una rosetta in due. Bravissima, ovviamente se trovo pronto accetto. Buon we
Grazie per la visita 🙂
Era un peccato non pubblicare questo meraviglioso pane, bravissima!!!
Baci