Oggi ho deciso di scrivere la ricetta di uno dei pani che riscuotono maggior successo a casa mia e che piacciono di più anche alla sottoscritta, il pane di farina di farro bianca. Facilissimo da gestire, data la bassa idratazione, con il sapore rustico del farro, che mi piace tanto, e con tutta la semplicità del pane bianco, che non fa storcere il naso a chi ancora ha dei (discutibilissimi, dal mio punto di vista) pregiudizi sull’integrale. Insomma un pane easy, senza pretese, senza velleità di alveolature spettacolari e senza grosse difficoltà, solo buono.
Ingredienti:
600 g di farina di farro
330 g di acqua
120 g di li.co.li. già rinfrescato
un cucchiaino di sale
un cucchiaino di malto d’orzo
Preparazione:
- Sciogli prima il malto e poi il lievito madre in coltura liquida nei tre quarti dell’acqua.
- Versa la farina, tenendone da parte un pugno, e inizia a impastare.
- Alla fine, metti anche il sale insieme all’acqua restante e impasta ancora, aiutandoti con quel po’ di farina che avevi lasciato da parte.
- Quando l’impasto risulterà omogeneo ed elastico, dopo circa dieci minuti che lo lavori, fai tre giri di pieghe a tre, a distanza di mezz’ora l’una dall’altra.
- Dopo l’ultima piega, dai forma sferica e trasferisci il panetto in una ciotola leggermente unta, coperto con pellicola alimentare.
- Ora attendi il raddoppio. Io ho scelto di lasciarlo a temperatura ambiente per un paio d’ore e poi metterlo nel frigo, nel cassetto delle verdure, fino al giorno successivo.
- Una volta raddoppiato, sgonfialo delicatamente e fai ancora due giri di pieghe, attendendo circa un quarto d’ora tra l’una e l’altra.
- Ora dai forma al tuo pane, facendo convergere gli angoli verso il centro, poi capovolgendolo e infine pirlando il tuo impasto. Tiralo leggermente verso di te, facendolo “strisciare” delicatamente sul piano di lavoro, per renderlo bello liscio.
- Metti il pane a lievitare di nuovo, adagiato su un canovaccio cosparso di semola e dentro una terrina, con l’apertura verso l’alto, sempre coperto con pellicola.
- Quando l’aumento di volume sarà ben evidente (nel mio caso un paio d’ore) dovrai infornare il pane.
- A questo punto, il forno dovrà essere già ben caldo, quindi ricorda di scaldarlo per almeno mezz’ora, con dentro la pietra refrattaria (o la leccarda) e un pentolino con dell’acqua.
- Ribalta il pane su un tagliere, fai i tagli con una lametta e deponilo delicatamente sulla pietra refrattaria (o la leccarda).
- Cuoci 5 minuti con il forno al massimo, 10 minuti a 220°, 20 minuti a 200°, 15 minuti a 180° e altri 10 minuti a 180° togliendo il pentolino con l’acqua e con lo sportello del forno aperto a spiffero.
- Lascia intiepidire la pagnotta di farro ancora per una ventina di minuti dentro il forno spento, poi estraila e falla raffreddare completamente su una griglia. Voilà.
Come dicevo, questo è un pane veramente facile e senza complicazioni, ha un’idratazione del 60% che non richiede particolari attenzioni, infatti si può fare tranquillamente sia a mano che in planetaria, anzi, io personalmente mi trovo meglio a mano in questi casi, ma tutto dipende dalle abitudini di ognuno, sentitevi liberi di procedere come meglio credete.
Questo pane facile di farro è la mia proposta per il primo appuntamento di giugno con la rubrica Il Granaio – Baking Time, per la quale, ogni primo e terzo giovedì del mese, sei blogger sfornano delizie lievitate, torte salate e torte da credenza, una più buona dell’altra, perciò vi consiglio spassionatamente di cliccare sull’immagine qui sotto per essere indirizzati direttamente alla pagina Facebook di questa bella iniziativa, oppure, se volete potete seguirci anche su Instagram (qui: @ilgtanaioteam). Sotto trovate i link a tutte le bontà che abbiamo sfornato oggi, tutte da leccarsi i baffi.
da Carla: brioche rustica
da Monica: Banana bread all’avena
da Natalia: Tarallini al rosmarino a lievitazione naturale
da Sabrina: Panbrioche con metodo Tang Zhong
da Simona: Pane al latte e burro con patate e caciotta
“Solo” buono, ti pare poco? È tutto lì 🥰 io poi amo davvero tanto la farina di farro, il pane con questo cereale lo faccio molto spesso e quindi lo adoro; non so a voi ma a me dispiace che sia la penultima uscita, anche se la pausa di due mesi (secondo me) ci vuole 1) per spegnere il forno che non sopporto più 2) ho quintali di pane congelato da dover consumare che tra poco esco di casa soffocata da quel che ho precedentemente sfornato. Ti abbraccio buona giornata
Solo buono??!! A me sembra uno spettacolo…
Vedo che anche tu combatti con i gusti dei tuoi “coinquilini” anche con i miei, stesso problema…io amo l’integrale e loro lo schifano!!!! Ahhahahah!! Ma non demordo….
Un abbraccio grande
Moni
Ecco, se c’è una bassa idratazione allora io rispondo subito all’appello. C’è stato un periodo in cui mi ero fissata anche io con gli impasti molto idratati ma nel tempo ho reimparato ad apprezzare quelli con meno acqua. Li trovo migliori, più leggeri e duraturi, soprattutto nel sapore. Sarà una mia impressione ma facendo diverse prove è proprio così. IL tuo è bellissimo!!! Complimenti.
Solo buono… e dici niente Zeudi, essere buono è lato migliore del cibo, tutto il resto non conta! Bacione 🙂
A me sembra bello e buono… E non credo siano due dettagli piccoli, sai!!
Piacerebbe molto anche a me, son certa!
Come non può piacere, ti è venuto benissimo!!!
Baci