A casa mia lo strutto si usa davvero poco. Lo compro una volta l’anno, quando è tanto, e di solito non riesco a terminare la confezione prima che scada. Per certe cose, però, ci vuole e basta. Voglio dire, puoi fare i taralli sugna e pepe senza sugna?
Che, poi, a dirla tutta, sugna e strutto non sono neanche esattamente la stessa cosa, sebbene in molti usino i due termini come sinonimi. Non avrei saputo come reperire la sugna e mi sono accontentata dello strutto, ma quello almeno ci vuole. E ce ne vuole parecchio, vi dirò, per rendere friabilissimi e sbriciolosi questa sfizi di origine campana. Insomma, se siete a dieta lasciate perdere, ecco. Se no, venite in cucina a impastare.
RIcetta
10 – 12 taralli
30 minuti + lievitazione
60 minuti
Ingredienti
280 g di farina debole (io tipo 1)
120 g di strutto
70 g di acqua
100 g di li.co.li. (lievito madre in coltura liquida)
7 g di sale
100 g di mandorle sgusciate + altre per la decorazione
Preparazione
- Impasta la farina con il solo strutto, formando delle grosse briciole.
- Inserisci prima il lievito e poi, man mano, l’acqua, lavorando l’impasto appena quel tanto che basta perché resti insieme.
- Con l’ultimo goccio d’acqua, unisci anche il sale e, per ultime, le mandorle, che avrai precedentemente tritato molto grossolanamente a coltello.
- Forma una palla e metti a lievitare in una ciotola ben coperta finché noterai un modesto aumento di volume (non raddoppierà perché è un impasto pesante).
- Ora stendi l’impasto con il mattarello di uno spessore di circa 5 mm, poi taglia 10 – 12 striscioline.
- Cerca di formare un cordoncino con ogni strisciolina, lavorando delicatamente perché tendono a rompersi facilmente.
- Ripiega il cordoncino in due, intreccia i due capi e poi fai coincidere le due estremità della treccia a formare una ciambella.
- Metti tre mandorle intere su ogni tarallo, premendo leggermente per farle aderire.
- Disponi i taralli su una teglia foderata di carta forno e lasciali lievitare ancora un’ora, coperti con pellicola o con un canovaccio.
- Nel frattempo, scalda il forno a 160° e inforna i taralli una volta raggiunta la temperatura.
- Appena infornato, alza a 180° e cuoci per 15 minuti, alza ancora a 200° e cuoci altri 15 minuti. Poi abbassa a 130° e cuoci ancora mezz’ora, con lo sportello del forno aperto a spiffero.
- Sforna i tuoi taralli sugna e pepe e falli raffreddare completamente su una griglia prima di sgranocchiarli.
Taralli sugna e pepe per Natale, perché no?
Dovete sapere che avevo già fatto i taralli sugna e pepe l’anno scorso in questo periodo, perché avevo intenzione di regalarli a Natale. Solo che non puoi regalare una cosa se non sai se è buona, devi per forza assaggiare. Così assaggio io, assaggi tu, assaggia lei. Niente, l’anno scorso ho regalato i “soliti” biscottini.
Non ho niente contro i biscottini da regalare, sia chiaro, ma questi taralli potrebbero essere una valida alternativa salata. Se ben confezionati dentro un sacchettino o una scatolina natalizia, possono essere un bel pensiero. I regalini fatti in casa almeno dicono qualcosa di noi e, a mio avviso, si avvicinano molto più allo spirito del Natale rispetto a quelli acquistati. Poi ognuno la vede come vuole, ovviamente.
In ogni caso, sia l’anno scorso che quest’anno ho seguito la ricetta del blog Pan di Pane per preparare i taralli, con pochissime modifiche. E, come l’anno scorso, i taralli sugna e pepe non arriveranno ai famosi pacchettini. Preparerò dei buonissimi biscottini…
Se vi piacciono i taralli (a chi non piacciono?), qui sul blog trovate anche la ricetta di quelli con i semi di finocchio.
Il Granaio
Questa ricetta è la mia proposta per il primo appuntamento di Dicembre con la rubrica Il Granaio – Baking Time, che oggi eccezionalmente esce il Venerdì, anziché il giovedì. Normalmente, ogni primo e terzo giovedì del mese, alcune bravissime blogger si impegnano a preparare delizie che riempiano la vetrina di una panetteria virtuale. Tanti lievitati, dolci e salati, torte salate, torte da credenza e biscotti. Se volete seguirci, potete farlo su Facebook, su Instagram e su Pinterest, così non perderete nessuna delle nostre ricettine buonissime. Subito sotto il logo, trovate tutte le proposte di oggi, una meglio dell’altra.
da Carla: torta brioche alla nutella
da Federica: Ciambella di grano saraceno alla zucca, cocco e cioccolato (Ricetta gluten free)
da Sabrina: Pane profumato al miele di castagno
da Simona: Kugelhopf tradizionale a due impasti (con lievito madre)
No vabbè Zeudi,non sai quanto io li ami😍li assaggiai per la prima volta a Napoli qualche anno fa e me ne innamorai talmente tanto che ne portai in Sicilia in quantità industriali che poi utilizzai anche per fare gli spaghetti aglio, olio e peperoncino e queste meraviglie sbriciolate sopra😋un peccato di gola fantastico brava👏🏼
Grazie Federica. Ottima idea quella di sbriciolarli su un bel piatto di spaghetti, la terrò a mente.
Dieta? Ci penso dopo, ora passa un tarallo che mi fa gola sola a vederlo!
Sono un capolavoro!
Grazie, Sabrina, sempre troppo gentile 🙂
Io lo sapevo … lo sapevo che qui la mia mandibola (già lussata) sarebbe inesorabilmente caduta verso il basso
🤤🤤🤤🤤
Sì, devo dire che anche voi tutte vi mettete parecchio d’impegno per farmi recedere dai miei pur blandi propositi di dieta. Sììììì, è colpa vostra! 😀
Nonostante il pieno di taralli che mi sono fatta fra Napoli e Bari, sbavo che è un piacere!!! Passa anche qua, se le amiche sopra ne hanno lasciato 😉
Ahahahah, Carla, non sapevo fossi stata di recente a Napoli e Bari, terre di taralli per eccellenza, oltre che splendide città 🙂