i torcetti di Lanzo

Torcetti di Lanzo

Il nuovo anno è iniziato e arriva anche il primo appuntamento dell’anno con la rubrica Il Granaio, che cade oggi, agli sgoccioli del periodo festivo, pochi giorni prima che arrivi la Befana. E la Befana, si sa, è un po’ la nonna di tutti i bambini. E tutte le nonne sono un po’ befane, senza offesa per nessuno. Così, volevo preparare qualcosa che mi ricordasse la mia di nonnina, Maria. E, pensandoci bene, non esiste nessun dolcetto che mi riporti alla mente la mia nonna più dei semplicissimi torcetti, fatti solo di farina, acqua, zucchero e burro, eppure totalmente irresistibili, almeno per me. Ho trascorso, per tutta l’infanzia e fin oltre l’adolescenza, buona parte dell’estate con lei in un piccolo paesino delle Valli di Lanzo, dove mi portava per farmi respirare aria buona e migliorare il sonno e l’appetito, che, ora lo so, per i bambini sono davvero importanti. I torcetti arrivavano imballati in capienti cartoni bianchi con scritte di colore diverso, a seconda che si trattasse di torcetti “normali” o di torcetti al burro. Personalmente, ho sempre preferito quelli normali, un po’ meno burrosi (e sottolineo un po’), i famosi torcetti di Lanzo, appunto, e sono proprio questi che ho voluto replicare in casa. In commercio se ne trovano di discretamente buoni, ma mordere questi mi ha riportato lì, su quel terrazzo affacciato sulle montagne, dove giocavo con amici e cuginetti, sotto lo sguardo vigile ma discreto della mia nonna e dei tanti zii che affollavano i minuscoli appartamenti del caseggiato, tutti rigorosamente in affitto stagionale. Sembra incredibile che un piccolo biscotto possa suscitare tanti ricordi, eppure è proprio così.

 

i torcetti di Lanzo fatti in casaIngredienti per circa 25 torcetti:

400 g di farina 00

150 g di burro

100 g di li.co.li. attivo

70 g di acqua

un pizzico di sale

un cucchiaino di zucchero

acqua e zucchero semolato per la superficie

 

 

 

 

 

 

Preparazione:

  • Sciogli prima il cucchiaino di zucchero e poi il lievito madre liquido nell’acqua.
  • Impasta la farina con l’acqua dove hai sciolto il lievito, poi aggiungi un pizzico di sale e infine il burro morbido, un po’ per volta.
  • Una volta ottenuto un panetto omogeneo molto sodo, fallo lievitare a temperatura ambiente per 4 ore. L’impasto è molto pesante perciò non ti preoccupare se non aumenta molto di volume, assumerà una consistenza vagamente spugnosa, sufficiente a far sviluppare i biscotti in cottura e renderli friabili.
  • Riprendi l’impasto e stendilo col mattarello a uno spessore  di 7- 8 millimetri, in una sfoglia di circa 10 cm di altezza.
  • Taglia delle strisce di impasto e rotolale sulla spianatoia allungandole leggermente, poi ripiegale e unisci le estremità, ottenendo la classica forma a goccia.
  • Pennella ogni torcetto con un po’ d’acqua e “impanalo” nello zucchero semolato, da una parte e dall’altra.
  • Adagia i torcetti su una teglia foderata di carta forno coprili con un canovaccio e lasciali lievitare per un’altra ora e mezza.
  • Scalda bene il forno e cuoci i torcetti a 180° per 15 minuti, più qualche minuto sotto il grill, se la superficie dovesse sembrarti ancora pallida, ma tieni presente che il tempo di cotrura è soltanto indicativo, perché ogni forno è diverso dall’altro.
  • Lascia raffreddare completamente i torcetti su una griglia prima di consumarli.

un primo piano dei torcetti

Leggendo su Internet, ho scoperto che anticamente i torcetti, anche detti “torchietti”, erano dei semplici pezzetti di pasta di pane che venivano rotolati nel miele o nello zucchero e poi cotti sulla bocca del forno del paese, mentre si attendeva che raggiungesse la temperatura per cuocere le pagnotte vere e proprie. In questo modo si tenevano buoni i bimbi, che potevano, una volta tanto, assaggiare qualcosa di dolce. Col tempo sono poi stati arricchiti con il burro e sono diventati i deliziosi dolcetti che oggi conosciamo. Parrebbe proprio che la paternità di questo biscotto sia da attribuire alla zona di Lanzo, appunto, ma oggi in Piemonte sono molto diffusi anche altrove, sono molto noti, ad esempio, quelli di Agliè e quelli del biellese, entrambi contenenti una maggior percentuale di burro rispetto a quelli di Lanzo.

i torcetti

Secondo me, care colleghe Befane, sono adatti anche per riempire le calze di figli e nipoti, almeno in parte, sottraendo spazio alle schifezzuole industriali che spesso le colmano e li propongo, come vi dicevo, per la vetrina di oggi della panetteria virtuale de Il Granaio, per la quale sei blogger preparano, due volte al mese, ottimi lievitati, dolci e salati, torte salate e torte da credenza. Cliccando sull’immagine qui sotto, sarete indirizzati direttamente alla pagina Facebook di questa bella iniziativa e, se volete, potete seguirci anche su Instagram, cercando @ilgranaioteam. A seguire, invece, trovate l’elenco delle squisitezze che hanno preparato le mie bravissime compagne d’avventura in questo scoppiettante inizio d’anno.

da Carla: cake al pomodoro e mozzarella

da Monica: Brioches all’olio

da Natalia: Brioche con latte di Kefir a lievitazione naturale

da Sabrina: Plumcake Mokacao

da Simona: Simil pain paillasse

 

17 commenti

  1. Buon anno Zeudi!!! Che super inizio…i torcetti sono favolosi, non conosco direttamente quelli delle valli di Lanzo…ma i cugini valdostani e li ho sempre amati molto!!! Hai proprio ragione quando dici “Sembra incredibile che un piccolo biscotto possa suscitare tanti ricordi”, è proprio così, a volte anche il semplice profumo che esce dal forno ti riporta indietro nel tempo…che emozione!

    Un abbraccio grande
    Moni

  2. Copierò uh se copierò!!! Questi a Pinerolo si trovano solo confezionati (beh Le valli di Lanzo in effetti sono lontane da qui) ma li ho potuto gustare e sono buonissimi! Appena smaltita un po’ di ciccia mi metto al lavoro 😘 buon anno a voi cara amica

  3. Ciao Zeudi, i torcetti ricordano molte cose anche a me, erano i dolcetti che preferivo da piccola, anche se mamma li prendeva al nostro solito forno. Assaggerei molto volentieri anche i tuoi, un abbraccio buon anno 🙂

  4. Un torcetto a me, ed uno a te… No, non va così? Peccato, perché questi torcetti mi piacciono proprio molto! Devono esser davvero gustosi!
    Un abbraccio grande mia cara, e buon anno nuovo!!!

  5. Noto sempre care amiche cuciniere che i dolci sono al primo posto e devo fare sempre commenti sterili perchè io i dolci non li posso mangiare in nessun modo e quindi li mangio solo con ghi occhi. Ottimi i torcetti. Buon proseguimento.

  6. Mi ricordano molto dei dolci che mangiavo quando ero bambina. NOn so se sono proprio gli stessi perché ne ho un ricordo vago. Me li segno per provarli così scopro se sono proprio quelli. Baci

  7. Ciao, innanzitutto grazie per la bellissima ricetta che cercavo più vicina possibile a quelli che ho assaggiato a Saint Vincent 😋😋😋😋, però ti chiedo, posso sostituire con ldb? e se sì, quanto? Grazie mille

    • Ciao! Sì, certo, puoi senz’altro usare il lievito di birra. Io non andrei oltre i 6 o 7 grammi, ma non so essere più precisa, perché non li ho mai fatti con il lievito di birra. Tieni conto, comunque, che è un impasto molto sodo, che non gonfia moltissimo. Se ti va, fammi poi sapere come sono venuti 🙂

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