Forse è soltanto perché a casa mia non li cucinava nessuno o perché, almeno qui a Torino, si trovano massicciamente soltanto negli ultimi anni oppure ancora perché hanno quello strano aspetto filiforme o addirittura per quel nome poco invitante “barba del frate”, ma fatto sta che io gli agretti non li avevo mai assaggiati, eppure ho già un’età abbastanza veneranda. A forza, però, di guardare trasmissioni di cucina e blog vari in cui vengono preparati, non ho più potuto resistere alla curiosità e li ho finalmente provati, meglio tardi che mai. Capperi quanto son buoni! E’ stato amore al primo morso. L’altro giorno li ho voluti mettere insieme alla pasta integrale, perché la pasta integrale con la verdura, per me, è cibo degli Dei, e il risultato mi ha veramente entusiasmato, anche se credo che per la maggioranza di voi questa ricetta non sia certo una novità! Va beh, lasciatemi esprimere i miei entusiasmi e portate pazienza.
Ingredienti per una persona:
100 gr di agretti puliti
80 gr spaghetti (io integrali)
due cucchiai di olio extravergine di oliva Terre Rosse
un quarto di spicchio d’aglio
un po’ di peperoncino (se piace, a me sì)
20 gr pane raffermo
sale q.b.
Come li ho preparati:
Prima di tutto ho pulito gli agretti, eliminando la radichetta rosa e la parte più spessa dei gambi e sciacquandoli tre volte in una terrina con acqua fredda.
Ho ridotto il pane raffermo in briciole non proprio finissime aiutandomi con il mio solito tritatutto (non so come ho fatto a star senza per tutti quegli anni!).
Le ho, poi, messe in una padella antiaderente e le ho fatte tostare a fuoco medio girandole spesso con il cucchiaio di legno, facendo attenzione che non si annerissero troppo, dorate sì, bruciate no.
Ho tuffato agretti e spaghetti insieme nell’acqua bollente salata e, nel frattempo, ho preparato il soffritto nella padella con olio extravergine, aglio e peperoncino.
Una volta raggiunta la cottura degli spaghetti (gli agretti in cinque minuti sono già teneri), ho scolato e fatto saltare tutto insieme nella padella con il soffritto, aggiungendo anche una piccola manciata di briciole. Ho, poi, messo nel piatto e cosparso generosamente con altre briciole tostate.
Proprio buoni, adesso che li ho scoperti, alla buon’ora, questi agretti non li mollo più e temo che vi vesserò con altre ricette molto presto. E voi ne avete da suggerirmi, visto che siete certamente più ferrati di me? Lasciate un commento, se vi va, oppure raggiungetemi sulla mia pagina Facebook o su Twitter, se preferite e buoni agretti a tutti!
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Con la pasta non li ho mai provati, la tua ricetta mi piace molto e la proporrò sicuramente appena troverò la “barba di frate” sulla bancarella. Purtroppo qui sono poco diffusi, quando abitavo ad Imola invece, li cucinavo sempre, ma solo come contorno. Grande Zeudi, un vulcano di ricette!
Grazie, Anna, io li ho scoperti solo di recente, ma mi piacciono proprio tanto. Buona settimana.